Un amico, ma soprattutto un artista a tutto tondo, dal teatro al cinema, passando per i libri, la musica, le percussioni. Tutto nel nome dell’intercultura.
È Mohamed BA, senegalese che vive in Italia da vent’anni, oltre cinquemila condivisioni in poche ore per un video di 300 secondi in cui il teatrante e uomo di spettacolo senegalese prova a spiegare le cause delle migrazioni, tra motivi negativi e positivi che animano gli spostamenti di persone nel mondo. Ma ecco come si presenta Mohamed BA sul suo sito.
Sono nato in Senegal, piccolo grande paese dell’Africa Occidentale, vivo e lavoro in Italia da oramai sedici anni, posso quindi affermare di essermi gradevolmente italianizzato. Tuttavia, mi muovo anche con la consapevolezza che il tronco d’albero in acqua ci sta secoli e non per questo diventa un coccodrillo.
Mi sento portatore di valori, di culture e tradizioni che non necessariamente somigliano ai valori e le tradizioni italiani e cerco di costruire un ponte che colleghi il meglio di quello che determina il mio essere africano prima, senegaliano poi, con il meglio che il territorio che mi ospita mi offre.
Provo a farlo con passione, determinazione, professionalità. Il mondo di oggi cosi com’è non va bene e c’è la necessità di rispolverare i vecchi stili di vita che ci hanno permesso di superare i duri tempi di guerre e conquiste. La crisi che ci annebbia la mente non è solo economica, è anche etica, morale e religiosa.
Avevamo scelto i modelli di sviluppo dando ampio spazio al denaro mortificando cosi l’essenza umana.
Cosi fu negli anni trenta, e le guerre che ne sono seguite purtroppo non ci hanno insegnato che quando è l’avere che condiziona l’Essere, chi non ha non è e non potrà pretendere di essere. Cerco, attraverso il mio lavoro di formatore, educatore, attore e drammaturgo teatrale, di dare il mio contributo per una rifondazione della nostra forma mentis, mettendo l’uomo al centro.
Il teatro, assieme alla musica a base di percussioni, è quello che mi sento di portare all’appuntamento del dare e del ricevere che è semplicemente l’INTERCULTURA.
Un passato difficile
Mohamed Ba senegalese non ha mai ottenuto la cittadinanza italiana. Eppure il 31 maggio del 2009 è stato accoltellato gravemente, con due colpi all’addome inferti da uno sconosciuto, mentre aspettava un mezzo a Milano.
Ricorda l’uomo con la testa rasata, uno sui 30 anni, che quel giorno si era prima girato verso di lui dicendogli “Qui c’è qualcosa che non va” e poi gli aveva piantato il coltello nell’addome. Facendo seguire poi alla prima una seconda coltellata una volta che Mohamed era per terra, conclusa con uno sputo in faccia. Nel frattempo tutt’intorno nella democratica Milano era il fuggi fuggi. Erano le 19,45, Mohamed Ba ricorda di essere rimasto per terra ferito gravemente per un’ora. Solo dopo una sua chiamata col cellulare è arrivato qualcuno.
Ma non è finita qui. In ospedale dove poi rimase 14 giorni non si è presentato nessuno, delle forze dell’ordine, a chiedergli cosa fosse successo. “Eppure – spiega Mohameed Ba -., avrei potuto descrivere bene l’aggressore…”.