Il 27 Gennaio scorso, in occasione del giorno della memoria
Focus tv trasmise un documentario sulla vita di Nicholas Winton, una persona incredibile che con umanità e umiltà, nel periodo precedente alla seconda guerra mondiale, salvò 669 bambini e quello che è ancora più incredibile, visse tutta la vita senza mai farne parola, quasi si fosse dimenticato.
Nicholas Winton nasce a Londra il 19° maggio 1909, entrambi i genitori sono ebrei tedeschi emigrati a Londra due anni prima della nascita di Nicholas. Per integrarsi più facilmente nella società inglese, i Wertheim cambiano il cognome in Winton e si convertono al cristianesimo, facendo battezzare anche Nicholas e gli altri due figli.
Nicholas frequenta la scuola, ma l’abbandona prima di aver conseguito il diploma. Gira per l’Europa, acquisendo esperienza e competenze in varie banche. È anche un ottimo spadaccino, tanto che si qualifica per partecipare ai giochi olimpici del 1940, poi cancellati per via della guerra. Nel dicembre del 1938, mentre progetta una vacanza in Svizzera, viene invitato a Praga da un suo amico per collaborare con il comitato britannico per i rifugiati in Cecoslovacchia. Una volta a Praga, Nicholas e altri volontari organizzano la fuga per centinaia di bambini
Ciò è possibile perché il parlamento inglese ha appena approvato una legge sull’accoglienza di rifugiati al di sotto dei diciassette anni, subito dopo la Kristallnacht, la celebre “notte dei Cristalli” del 9 Novembre 1938. Nicholas passa solamente un mese a Praga, durante il quale organizza minuziosamente la fuga dei bambini, poi lascia la città nel gennaio del 1939, sei settimane prima dell’occupazione tedesca.
Il salvataggio dei bambini non è però privo di ostacoli. I treni dei piccoli rifugiati si sarebbero dovuti imbarcare in Olanda per raggiungere il Regno Unito, ma dopo la Kristallnacht l’Olanda ha chiuso i propri confini a qualsiasi passeggero ebreo. Qualsiasi clandestino ebreo viene rispedito in Germania. Nicholas ha però dei lasciapassare rilasciati dal governo inglese e i primi due treni carichi di bambini arrivano integri in Inghilterra. Il terzo treno è programmato per il 1° settembre 1939, ma non partirà mai.
Dei 250 bambini che sarebbero dovuti partire con quel treno, solo due sopravviveranno alla guerra. In Inghilterra ne arrivano complessivamente 669, tutti con documenti falsi, e la mamma di Nicholas lavora ininterrottamente per trovare loro delle famiglie che li ospitino. Nicholas pubblica anche annunci sui giornali e si mette in contatto con vari capi di stato che possano aiutare l’Inghilterra con i bambini rifugiati, ma solo la Svezia si adopera per accoglierne un numero consistente dentro i propri confini. Questi bambini non rivedranno mai più i loro genitori e familiari,
Nicholas non fece mai parola a nessuno dei suoi salvataggi, finché nel 1988 un giorno mentre la moglie Grete riordina la cantina, trova un baule pieno di documenti, fotografie e liste di nomi. Nonostante siano sposati da quaranta anni, Grete non sa nulla dei viaggi della speranza organizzati dal marito. Di nascosto, Grete scrive al programma della BBC That’s Life, che a febbraio, con la complicità di Grete, invita Nicholas a partecipare tra il pubblico. Lui non lo sa ancora, ma durante la puntata scopre che accanto a lui sono sedute due delle bambine che sono arrivate in Inghilterra sui treni organizzati da lui stesso.
La redazione del programma, infatti, è riuscita a rintracciare due dei seicento sessantanove bambini e lancia l’appello per trovare anche gli altri. Qualche mese dopo, Nicholas partecipa nuovamente a That’s Life e, in un momento emozionante, alla domanda “Chi altro in questa sala deve la propria vita al signor Winton? Per favore, alzatevi in piedi”, Nicholas è circondato dai “suoi” bambini.
Un esempio unico e indimenticabile